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Lo stemma civico di Salve è caratterizzato da una colomba 
bianca, con un rametto d’ulivo nel becco, 
 posata 
sulla lettera "S" maiuscola. Importanti reperti sono stati rinvenuti sul 
territorio salvese a testimonianza di presenza umana sin dalla preistoria. Nel 
1968 fu scoperto un dolmen megalitico, e alcuni balordi scavarono tutt’intorno 
nella speranza, probabilmente, di trovare un tesoro. Furono invece scoperti 
denti e ossa umani, cocci di terracotta e dei vasi risalenti all’età del Bronzo. 
Molto interessante, nel feudo salvese, è il territorio chiamato "Fani", ricco di 
grotte e di testimonianze antichissime. Tra queste molto caratteristica è la 
"Grotta delle Fate", così denominata perché secondo un’antica leggenda, nel 
1580, dei contadini che durante la notte dormivano nei pressi della grotta, 
videro delle belle "donzelle" ben vestite e molto affascinanti, che ballavano 
avvolte in uno strano bagliore. Così impauriti scapparono via, e da quel giorno 
tutti pensarono che in quell’antro vivessero le fate. Un’altra grotta molto 
interessante è la Cripta Basiliana, dove ancora oggi si possono ammirare i resti 
di antichi affreschi. Sempre nella stessa località, poi, è stata rinvenuta una  
città messapica del VI secolo a.C. Probabilmente, le origini di Salve sono da 
attribuire al centurione romano Salvius, il quale ricevette in dono i territori 
che, attualmente, fanno parte del paese, come ricompensa per il coraggio 
dimostrato durante le guerre contro i nemici. Per quanto riguarda il toponimo, 
secondo alcuni studiosi è da attribuire ad una pianta molto diffusa: la salvia. 
L’età feudale, come avvenne per quasi tutti i paesi del Salento, cominciò con 
l’avvento dei Normanni, intorno al XII secolo. Nel XV secolo governarono gli 
Orsini del Balzo, che per difendere il centro dai violenti attacchi dei 
Saraceni, idearono e costruirono una fortezza di modeste dimensioni, che 
inglobava le umili abitazioni dell’epoca. Tale fortezza venne dotata di quattro 
torrioni, di un fossato molto profondo e, naturalmente, di un ponte levatoio. 
Grazie a questa struttura, il piccolo centro fu in grado di resistere agli 
attacchi dei Turchi nel 1480 e poi a quello degli Algerini. I successivi 
feudatari furono rispettivamente: gli Antoglietta, i Francavilla, gli Scaglione, 
gli Zito, i Montefusco, i Valentini, i Gallone e i Caracciolo di Marano. 
Quest’ultimi regnarono fino al 1806, anno in cui fu soppressa la feudalità. 
Molti sono i personaggi importanti nativi di Salve: Vincenzo Colucci (teologo), 
Francesco Maria Marino (filosofo e medico), Antonio Alemanno (prete molto amato 
per la sua bontà e santità), Francesco Valentini (fu il primo prete di Salve), 
Giuseppe Maria Veneri (cronista municipale e letterato), Donato Maria De Notaris 
(poeta e teologo), Sansone Alemanno (medico), Antonio Ricci (filosofo e 
letterato), Lorenzo Protopapa (medico e filosofo), ecc. 
  
  
			 
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