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Abitanti: Portocesarini

Lo stemma civico di Porto Cesareo è caratterizzato da uno sfondo blu, sul quale è raffigurata una sirena Masseria "Zanzare"che, con le mani, sorregge le code. Nella parte alta dello stemma, spicca l’iscrizione latina “cesarea communitas”. Il paese si erge sulla costa jonica, e molto antiche sono le sue origini. L’uomo abitò il territorio sin dal neolitico, come testimoniano i ritrovamenti di antichi reperti archeologici. Rimangono avvolte nel mistero le origini del primo villaggio, poiché non vi sono documenti storici a cui far riferimento. Secondo alcune ipotesi il primo centro nacque, in seguito alla costruzione di un antico porto denominato “portus sasinae”, che veniva adoperato per scambi commerciali. Successivamente divenne un fiorente centro messapico, che venne annientato e completamente raso al suolo dai gallipolini, che non sopportavano la prospera attività commerciale che si sviluppò intorno al porto. Il centro risorse, dopo alcuni secoli, grazie ad un gruppo di pescatori che si insediarono, stabilmente, sul territorio. Le prime notizie storiche risalgono solo al XIII secolo, allorché fu fatto un censimento in cui risultava che Porto Cesareo, all’epoca, era disabitato. Sotto la dominazione angioina venne realizzato un porto militare e commerciale di ragguardevole importanza, e Carlo V fece edificare un’imponente torre, a difesa del centro. Porto Cesareo, dunque, per la sua posizione strategica, appartenne direttamente al Principato di Taranto per lungo tempo. Dal XV secolo in poi, molto probabilmente, seguì le vicende feudali del vicino Casale di Nardò. Anche questo piccolo centro subì i violenti attacchi di popoli nemici e, ogni volta, grande fu lo sforzo per risollevarsi. Fino al 1974, anno in cui ottenne l’autonomia amministrativa, fu frazione di Nardò. Tra i personaggi importanti nativi del centro, un particolare cenno va riservato al leggendario Artas, che visse intorno al V – IV secolo a.C., e fu il più impavido e coraggioso capo messapico, di tutto il Salento.

 

 

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