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Abitanti: Giuggianellesi

Lo stemma civico di Giuggianello è caratterizzato da uno sfondo a strisce orizzontali bianche e rosse, sulle quali Menhirè raffigurato un albero di giuggiolo. La presenza dell’uomo preistorico sul territorio è testimoniata dal ritrovamento di resti di vasi neolitici e scheletri umani, avvenuti nella Grotta della Madonna della Serra.Nei dintorni poi, vi sono anche alcuni monumenti megalitici, come il menhir Crocecaduta ed il menhir Polisano, quest’ultimo alto all’incirca quattro metri. Il toponimo deriverebbe da un antico bosco di giuggioli. Secondo un’altra ipotesi, invece, il nome del paese deriverebbe dal suo, probabile, fondatore, il centurione romano Giugianus, che ottenne queste terre come ricompensa per il coraggio dimostrato sul campo di battaglia. Egli edificò la propria dimora e quella dei suoi soldati e, col passare del tempo il piccolo villaggio, s’ingrandì sempre di più. Secondo l’Arditi ed il Masselli, invece, il primo centro nacque nel X secolo, allorquando vi si concentrarono i superstiti che scamparono alla distruzione del vicino Casale di Muro, avvenuta per mano dei saraceni. L’età feudale ebbe inizio con l’arrivo del re normanno Tancredi D’Altavilla, che inglobò il centro nella Contea di Lecce. Successivamente, seguì le sorti del Principato di Taranto, sotto la signoria degli Orsini Del Balzo. Nell’arco dei secoli, il feudo fu governato da diversi signori, come i Lubelli, i Martino, i Basurto ed i Guarini. Gli ultimi feudatari furono i Veris, che detennero il centro fino al 1806, anno in cui fu soppressa la feudalità. Tra i personaggi importanti nativi di Giuggianello, un particolare cenno va riservato a Domenico Pirtoli. Egli visse tra il XVII e il XVIII secolo e, dopo essersi laureato in legge nel 1718, fu Vicario ala Diocesi di Castro e, successivamente divenne Canonico presso l’Arcivescovato di Otranto.

 

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