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Abitanti: Carpignanesi

Lo stemma civico di Carpignano Salentino è caratterizzato da uno sfondo azzurro sul quale è raffigurato Menhirun grande albero di pino, ai lati del quale spiccano le lettere “C” e “P” che, secondo la tradizione, sarebbero le iniziali del nome e cognome di Camillo Personè, discendente della nobile famiglia dei feudatari Personè. Le origini del centro sono sicuramente antichissime, come testimonia la presenza, sul territorio, di due bei megaliti. Trattasi dei menhir “Grassi” e “Staurotomea”. Questi monumenti venivano innalzati dalle popolazioni indigene, per adorare gli dei. All’esterno del nucleo urbano, sono stati rinvenuti, anche, degli interessanti reperti archeologici, risalenti al periodo bizantino. Attualmente, sono conservati presso il Museo “Sigismondo Castromediano” di Lecce. Per quanto riguarda la nascita del primo villaggio, non essendoci documenti storici a cui far riferimento, sono state avanzate solo alcune ipotesi. C’è chi sostiene che il centro fu insediato da una colonia di greci, che furono attirati sul territorio dal buon clima e dalla fertilità del terreno. Il toponimo deriverebbe, dunque, dal greco “KAPIIO’S” che significa, appunto, frutto e che sta ad indicare l’abbondanza di alberi da frutta, sul territorio. Secondo un’altra tesi, invece, il centro nacque grazie al centurione romano Carpinio, che ottenne queste terre come ricompensaPalazzo Chironi per il valore ed il coraggio dimostrati sul campo di battaglia. Egli edificò la propria dimora e quella dei suoi soldati e, col passare del tempo, il villaggio si ingrandì progressivamente. L’età feudale ebbe inizio con l’arrivo dei normanni, allorché Re Tancredi D’Altavilla, concesse il centro ad Anastasio Maresgallo. Nell’arco dei secoli si susseguirono svariati signori, tra cui i Personè ed i Ghezzi. Quest’ultimi governarono fino al 1806, anno di soppressione del regime feudale. Anche Carpignano, come molti centri salentini, subì le invasioni di popoli nemici, che seminarono morte e distruzione e, ogni volta, grande fu il sacrificio che il centro dovette affrontare per risollevarsi. Tra i personaggi importanti nativi del paese, ricordiamo Lelio Vincenti. Visse nel XVII secolo, fu un illustre filosofo e medico e scrisse due opere di particolare Particolare del Palazzo Ducaleinteresse. Michele Grezzi visse tra il XIX e il XX secolo e divenne un buon frate, dedito soprattutto all’aiuto dei poveri e dei bisognosi. La sua esistenza fu incentrata sull’umiltà e sulla preghiera, e morì all’età di ottanta anni. Dideco Personè discese dalla nobile famiglia dei feudatari Personè e si distinse in campo militare e nell’arte della musica. Temistocle De Vitis visse nel XIX secolo, si diplomò presso l’Istituto di Belle Arti di Lecce, e divenne un importante ed abile pittore. La sua prima mostra fu allestita nella città di Lecce, e visse per molti anni a Parigi, dove ebbe modo di perfezionare ulteriormente la sua tecnica. Vincenzo Chironi nacque nel 1847 e fu un illustre medico. Fu, anche, docente universitario a Napoli, Padova e Messina. Scrisse e pubblicò svariati testi e morì all’età di sessantuno anni.

 

 

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