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FRAZIONE DEL COMUNE DI MORCIANO DI LEUCA

Barbarano è l’unica frazione di Morciano di Leuca. Secondo alcune ipotesi, anche questo piccolo centro nacque in seguito alla distruzione del vicino Casale di Vereto, avvenuta nel IX secolo per mano dei saraceni. Il "Leuca Piccola"toponimo, molto probabilmente, deriva da "barbari", e sta a ricordare che la nascita del centro fu dovuta alla distruzione di un altro villaggio, a causa dei barbari. L’età feudale ebbe inizio con l’arrivo dei normanni, allorquando Re Tancredi D’Altavilla cedette il piccolo feudo a Lancellotto Capece. Alla fine del XIII secolo, il centro fu governato prima da Scipione Ammirato e, successivamente, dalla famiglia Antoglietta. Fino agli inizi del XVII secolo si susseguirono i D’Aquino ed i Nontolio. Gli ultimi feudatari furono i Capece, che governarono fino al 1806, anno in cui fu soppressa la feudalità. Tra i personaggi importanti nativi di Barbarano ricordiamo Nicola De Giorni (teologo), Antonio Pizzuto (letterato), Ercole Serafino (medico) e Giovanni Capece (vescovo). Nel centro storico si erge una grande torre cinquecentesca, sulla quale spicca la scultura dello stemma nobiliare della famiglia Capece. Questo è tutto ciò che resta dell’antica struttura fortificata. La Chiesa Madre dedicata a San Lorenzo risale, probabilmente, al XVI secolo. Esternamente si presenta molto sobria, mentre all’interno si può ammirare un’interessante tela raffigurante il martirio del santo. Di particolare interesse è la Cappella di Santa Maria di Leuca del Belvedere, risalente al XVII secolo. Fu edificata come punto di sosta per i numerosi fedeli che si recavano in pellegrinaggio alla Chiesa di Santa Maria di Leuca. L’esterno è imponente e ben decorato, mentre all’interno, a navata unica, si possono ammirare antichi affreschi. Barbarano è anche famoso per le cosiddette "vore", che sono degli enormi buchi nel terreno, dovuti a fenomeni carsici. Sul territorio ve ne sono due e, anticamente, la gente si teneva alla larga da questi strani luoghi, che, secondo la leggenda, venivano considerati dei punti di passaggio tra la terra e gli inferi.

 

 

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